_________________________________

 

            Il  mio viaggio comincia a Roma, in un palazzo dei primi del ‘900, stretto tra la Chiesa della Traspontina e il bianco Palazzo Torlonia, che inglobava, e tutt’ora ingloba, nel suo lato che, insieme alla chiesa, delimita il Vicolo del Campanile, della Traspontina appunto, ingloba, dicevo, la Casa di Mastro Titta, l’ultimo boia di Roma. Borgo, insomma. Era il 1956. Poco più avanti, su Via della Conciliazione, andando verso Piazza San Pietro, c’è Palazzo Serristori. Era stato caserma degli zuavi, nel secolo scorso, ed è lì che i carbonari Monti e Tognetti misero una bomba, facendone saltare in aria una parte, insieme a ventitre  zuavi e quattro popolani. Oggi è sede della Scuola pontificia Pio IX, e lo era anche nel 1962, quando vi entrai per il primo giorno di scuola e così per i successivi tredici anni, fino alla maturità scientifica: 1975.

Nel frattempo, con la mia famiglia, avevamo cambiato casa. Ci eravamo trasferiti in fretta, in una casa appena costruita anzi, quasi ancora in costruzione. Non completamente finita, insomma. Un posto dove mamma racconta ci andavano a fare Pasquetta. Vicino all’attuale fermata della metro, Cornelia. E quella casa ho lasciato, subito dopo la maturità, per andare a Modena, all’Accademia Militare. E lì sono tornato, dopo trentacinque anni. Trentacinque anni di stellette che, ricoprendo vari incarichi, mi hanno portato, Ufficiale in Cavalleria, in giro per l’Italia, e non solo. Torino, Gorizia, Madrid, Roma, Napoli, Salerno, ancora Roma, Spilimbergo, un annetto nei Balcani, in tre missioni, Firenze, Valencia e ancora, e infine, Roma. Fine della corsa e sciabola appesa al chiodo. Girando girando, mi sono sposato, ho avuto tre figli, mi sono separato e sono tornato a prendere impegni di cuore.

I miei interessi sbocciano, o meglio dire eruttano in maniera prepotente e repentina ed ogni volta appaiono irresistibili ed irreversibili. Ma allo stesso modo con cui si sono affacciati alla ribalta così se ne vanno, scalzati, soppiantati, sostituiti, schiacciati dai nuovi. In questo accavallarsi, in questa colata lavica galoppante di attività, frutto di fantasia ed insoddisfazione, alcuni punti fermi: il mare e le immersioni, le arti grafiche in genere, il leggere, lo scrivere. La stroria e la mia città. La motocicletta. E viaggiare. Comodamente o avventurosamente, a seconda dello stato d’animo. Viaggiare. E, d’altronde, tutti gli interessi che ho elencato, cosa sono se non un viaggio?

                Nonostante un vissuto perofessionale al di fuori dell'ambiente artistico, ho coltivato nel tempo, da autodidatta, la passione per la pittura indugiando, non di rado, nella stesura di brevi racconti. Tutto ciò si è mantenuto nella sfera del privato fino alla prima uscita "ufficiale" con la "bipersonale": "L'anima e il corpo", tenuta insieme alla pittrice Erminia Vecchi nel Dicembre del 2013.

 

 

 

 

 

di Alessandro Morello

 

 

 Home Page

 Biografia

 Opere

 Esposizioni

 Su di lui

 Narrativa

Blog

 Contatti

 Links

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inizio pagina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pennello e Pennino