Leggera, fluida come una carezza è la fantastica storia che prende vita nella mostra dell’esordiente Alessandro Morello con i suoi acquerelli di velature sovrapposte che conferiscono forza e tonalità al colore, alle luci e alle ombre.
La Donna di Alessandro è un essere che si muove nelle sue ritmiche armoniche, nelle molteplici sfaccettature impalpabili dell’acquerello. Tecnica, questa, che sfida il nostro artista, che muove e dà armonia a un ordine interiore: non si può tornare indietro dalla delicatezza dell’elemento acqua. La decisione, guidata dalla intuizione, va presa ed è irrevocabile: si spande, vuole occupare il suo spazio.
Leggiamo, sfogliando con gli occhi le immagini dell’artista e troviamo che acqua e colore si vogliono materializzare per raccontare una storia: quella del fantasma di una donna disincarnata. Il rimosso riemerge sempre e, sebbene condannato a una misera morte, questo fantasma di donna è alla ricerca della sua anima nobile. È la realtà spaziale dello specchio quella in cui il fantasma si misura, così evanescente da non impressionare la lastra che rimanda solo l’immagine di un melograno ed è in questo simbolo di rinascita che prendono vita le pieghe della carne.
Pensa, la donna, su come riappropriarsi della vita; chiude gli occhi, la bocca increspa in un sorriso, pensa alla vita, alle vita passate, riesplode nella sua sensualità tutta femminile, ora sposa i colori tenui e rarefatti della sua intimità, ora si fa largo fra colori accesi e vividi, spalanca il verde degli occhi, dilata le narici per annusare gli odori, ancora una volta. Poi, come per incanto, sembra intravedere una via: cambia volto, cambia pelle, cambia colore e intensità, s’ammanta di un peplo virginale, si libera dalle sua ceneri. Come l’Araba Fenice si fa leggera ed evanescente e, vola via sui sentieri del sacro.
" L'anima e il corpo." Roma, 11 - 15 Dicembre 2013
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di Alessandro Morello
Pennello e Pennino